La tradizione e la tecnologia. Come da tradizione le uve vengono raccolte tutte a mano, e poco per volta arrivano nel cortile di conferimento che si trova al centro dell’azienda, e qui vengono pigiate e diventano mosto: dalla tramoggia alla pigiadiraspatrice, e poi, a seconda che si tratti di bacche bianche o rosse, verso la pressa pneumatica o nei fermentini, l’uva viene lavorata con cura e rispetto. Si aggiungono solo lieviti selezionati affinché la fermentazione alcolica avvenga in maniera controllata garantendo l’integrità del processo, e si utilizzano soltanto i migliori macchinari.
In particolare tra i fermentini ve ne è uno dotato di una tecnologia innovativa e disponibile a pochi: il Nectar, uno speciale fermentino coperto da brevetto europeo che funziona senza l’ausilio di alcuna pompa ma sfruttando semplicemente la CO2 di fermentazione, “al fine di ottenere dalle uve gli elementi che la natura offre e che determinano le particolarità di un buon vino”.